Famosa per la produzione del cristallo, Colle di Val d’Elsa offre innumerevoli tesori d’arte e di architettura. E’ arroccata nella sua parte più antica su di un alto poggio e le strette vallette che la contornano di fatto ne tripartiscono il tessuto urbano diviso anticamente in “Piano”, “Borgo” e “Castello ” oggi semplificati in Colle bassa e Colle alta. E’ di fatto la sintesi della cultura del fare della Val d’Elsa ed è anche la città che ha dato protagonismo al fiume. Qui è nata l’industria del vetro sul finire del ‘500, progenitrice del fenomeno cristallo per il quale Colle è famosa in tutto il mondo.Ma a noi moderni visitatori la città offre infinite suggestioni (comprese quelle gastronomiche con un paio di tavole di grande pregio) da quelle d’arte riunite nel Museo civico e di arte sacra, ospitato nel palazzo dei Priori che è già di per sé un’opera d’arte, a quelle della storia che sono custodite nella eccezionale collezione del Museo Ranuccio Bianchi Bandinelli. Questa collezione ha oggetti unici come i reperti della raccolta Terrosi, come le rarissime “kelebai” volterrane.

Ma non ci si può staccare da Colle senza aver prima percorso il Borgo che racconta ancor oggi della medievale industrializzazione, senza aver ammirato il Duomo , senza aver reso omaggio alla casa torre alla fine di via del Castello dove la tradizione vuole sia nato Arnolfo di Cambio. Un tesoro d’arte e d’architettura è senza dubbio l’ex Conservatorio di San Pietro progettato dal Vasari il giovane e che è destinato ad ospitare tutti i musei della città.
Anche altre sono le suggestioni architettoniche di Colle: da Palazzo Campana , che di fatto chiude la sommità di “Castello”, al Teatro dei Varii, dal Convento di San Francesco alla via delle Volte, un camminamento di cento metri che racconta una fotografia medievale del Castello.
Innumerevoli sono le opere d’arte che nella città di Arnolfo si custodiscono: a cominciare da quelle di Cennino Cennini altra gloria cittadina, pittore eccelso vissuto a cavallo tra Tre e Quattrocento. Insomma una città gioiello dove arte e storia si fondono in uno stile di vita che per il moderno visitatore è fatto anche di accoglienza di altissimo livello e di raffinate occasioni di shopping.

Fonte: turismo.intoscana.it

CURIOSITÀ: Carlo Lorenzini, in arte Collodi, (autore de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino) dal 1837 fino al 1842 ha studiato in Seminario a Colle di Val d’Elsa per diventare prete. Il nome Pinocchio non è stato inventato di sana pianta dall’autore, in quanto a Colle di Val d’Elsa esisteva, fin dal Medioevo, la Fonte di Pinocchio.

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