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L’Area Naturale Protetta di Interesse Locale Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa è stata istituita nel 1997. L’istituzione è dovuta sia al valore paesaggistico e storico sia al valore naturalistico e ambientale del tratto del fiume Elsa all’interno dell’abitato di Colle di Val d’Elsa, con lo scopo di tutelare, mantenere e recuperare gli originali assetti naturalistici.

L’area tutelata copre il percorso del fiume nel tratto urbano di Colle di Val d’Elsa, che va dal Ponte di Santa Giulia, a sud della città, fino al Ponte di Spugna, comprendendo anche Le Caldane, una sorgente termale già conosciuta in epoca etrusca e romana, e la zona delle Vene.

Per la valorizzazione del tratto urbano del fiume è stato approntato un percorso attrezzato, che si snoda per circa 4 km lungo le rive dell’Elsa. Il percorso inizia con la “Steccaia” ed il “Callone Reale”, due opere di ingegneria idraulica che servono, almeno fin dall’XI secolo, ad incanalare le acque del fiume nelle ”gore”, un sistema di canali artificiali che portano l’acqua verso la città e che nel corso dei secoli sono serviti ad alimentare di energia a basso costo mulini, cartiere, ferriere e altre attività sia artigianali sia industriali consentendo lo sviluppo economico della città fin quasi ai giorni nostri. Diversi sono i punti caratteristici che sono toccati dal percorso attrezzato e che fino a qualche decennio fa hanno costituito il “mare dei colligiani”. Subito dopo la “Steccaia” troviamo il “Diborrato”, dove le acque dell’Elsa subiscono un brusco salto creando una cascata di circa 15 metri formando una sorta di piccolo lago profondo circa 10 metri. Troviamo quindi la “Grotta dell’Orso”, la “Conchina”, il “Masso Bianco”, la “Nicchia” e la “Spianata dei Falchi”.